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Il messaggio del presidente Zelensky al Festival di Sanremo 2023 (chissà se saranno già tutti a dormire)

Dopo giorni di attesa, incertezze, critiche, polemiche e indecisione, alla fine oggi è stata finalmente sciolta la riserva: il messaggio del presidente Zelensky al Festival di Sanremo 2023 verrà trasmesso alla fine della gara, dopo la proclamazione del vincitore, quindi dopo l’una di notte (se tutto va bene).

Niente di cui stupirsi, dal momento che ormai Amadeus ci ha abituato a fare le ore piccole, attirando su di sè persino le critiche velate (ma neanche tanto) del suo amico del cuore,Fiorello, che con il suo delizioso show è andato in onda alle 2 passate (un’esperienza che probabilmente non intende ripetere).

Ma andiamo con ordine, e ripercorriamo l’odissea (o anche la Via Crucis, dal momento che siamo a Vaticanolandia), che ha dovuto affrontare il Presidente ucraino prima di trovare la quadra, insieme ai dirigenti Rai, e poter far sentire le sua voce…anche se purtroppo, non lo ascolteremo veramente.

In principio fu Bruno Vespa

 

 

 

 

 

L’annuncio relativo al messaggio di Zelensky durante il Festival di Sanremo 2023 era stato dato da Bruno Vespa il quale, circa 3 settimane fa, aveva mandato in onda un’intervista con il Presidente ucraino e, proprio in quella occasione, era stato annunciato che al Festival di quest’anno, ci sarebbe stato un intervento del Capo di Stato ucraino.

Dopotutto, Zelensky non è nuovo a queste cose, da quando la Russia ha dato via alla sua “operazione militare speciale”, il Presidente ucraino è intervenuto nell’ambito dei più importanti eventi mediatici del mondo, ultimo in ordine di tempo la cerimonia per la consegna del Golden Globe, all’inizio di gennaio di quest’anno.

Ma Zelensky era riuscito a trovare spazio per farsi ascoltare anche durante altre manifestazioni famosissime a livello planetario, e delle quali si occupa con dovizia la stampa internazionale. Parliamo dei Grammy Awards, del Festival di Venezia e di quello di Cannes.

Nulla di fatto, però, per i Mondiali di calcio, con il presidente Fifa, Gianni Infantino, che aveva preferito non togliere la propria lingua dal posteriore dell’emiro del Quatar, e aveva scelto (in piena coscienza) di non portare alla manifestazione temi poco importanti come la pace e la libertà.

(Del resto, si era già piegato quando aveva già proibito ai giocatori di indossare la fascia OneLove a sostegno dei diritti della comunità Lgbtq+, perchè meravigliarsi di questo?

Ma torniamo a noi.

La Rai tentenna e prende tempo

All’annuncio della presenza del Presidente ucraino alla kermesse sanremese, si era scatenato il finimondo. Ovviamente i primi a storcere il naso erano stati alcuni esponenti della politica (non ci soffermeremo su questo perchè, chi ha modo e voglia di informarsi, ha già avuto la possibilità di leggere le notizie relative al divertente teatrino messo in piedi dai nostri politici).

Amadeus, dal canto suo, aveva difeso la decisione di avere Zelensky a Sanremo, e tutti pensavano che, come era già avvenuto nell’ambito degli altri eventi a cui aveva preso parte, il Capo di Stato ucraino sarebbe intervenuto con un messaggio video, in lingua ucraina, con i sottotitoli. E INVECE NO.

Piano piano, il direttore artistico del Festival ha rivelato, a denti stretti, che Zelensky non solo non sarebbe stato presente fisicamente, ma non sarebbe neanche intervenuto con un video messaggio. E allora? Avrebbero proiettato un ologramma con le sue fattezze sul palco dell’Ariston?

NO! Zelensky invierà un testo, che Amadeus leggerà, in diretta (praticamente sarà il suo AVATAR)

A margine della conferenza stampa di presentazione della serata finale, Amadeus è finalmente entrato nel dettaglio.

Il messaggio di Zelensky a fine gara

A suggerire questa soluzione, secondo il direttore artistico e gli altri parrucconi della Rai (che si sono uniti in un fronte compatto che ricorda la falange oplitica degli spartani), sarebbe stato proprio lo stesso Zelensky, che avrebbe scelto di inviare una lettera, invece di un messaggio video (ma guarda i casi della vita), e persino l’ambasciatore ucraino in Italia, Yaroslav Melnyk, avrebbe appoggiato questa scelta, offrendosi persino di consegnare il testo già tradotto, per evitare fraintendimenti di tipo linguistico.

Alla fine, ecco il programma: il messaggio di Zelensky verrà letto alla fine della serata, dopo la proclamazione del vincitore, quasi alle 2 del mattino dunque, quando tutti avranno alzato ormai bandiera bianca e saranno pronti per andare finalmente a letto.

Capito? Tutto controllato, filtrato, esaminato, lavato, centrifugato e stirato…con il benestare di Zelensky, secondo quanto dicono.

Certo, se vogliamo attenerci alla logica del “COLPEVOLE FINO A PROVA CONTRARIA”, la difesa della Rai regge.

In questo modo è stato possibile salvare la faccia (quella della Rai e del Festival, ovviamente), perchè sarebbe stato davvero molto imbarazzante e poco opportuno snobbare il Presidente ucraino, specialmente in questi giorni, in cui la nostra PRESIDENTA DEL (GRAN) CONSIGLIO, non è stata invitata alla “festa privata di Macron“, in cui Zelensky era l’ospite d’onore.

Non dargli spazio a Sanremo avrebbe creato un caso diplomatico, in un momento in cui vogliono convincerci con tutte le forze che l’Italia è protagonista in Europa, ed è soprattutto un partner affidabile dell’Ucraina.

Morale della favola

Ma, se è vero che, come diceva Edoardo Bennato “OGNI FAVOLA E’ UN GIOCO CHE SI FA CON IL TEMPO, ED E’ VERA SOLTANTO A META”, la morale di questa favola italiana è…

no, non ve lo diciamo.

Leggete il testo del messaggio di Zelensky a Sanremo 2023, e scegliete quale insegnamento ricavare da questa favoletta. Perchè nel Paese in cui la libertà di espressione è un argomento che suscita indignazione e sdegno, avere una propria opinione è quasi fuori moda.

Messaggio del Presidente Zelensky al Festival di Sanremo 2023

Quella di Zelensky è una “lettera“, indirizzata a tutti i protagonisti del Festival di Sanremo.

Il Presidente ha elogiato il Festival e ha parlato della cultura e dell’arte che ne derivano. “L’UCRAINA SICURAMENTE VINCERA’ QUESTA GUERRA. VINCERA’ INSIEME AL MONDO LIBERO”, ha scritto il Presidente, nel suo messaggio per l’Italia, il medesimo che ha accompagnato anche gli altri eventi che lo hanno visto protagonista, e che ormai è diventato un mantra, per tutti coloro che credono nella causa dell’Ucraina (e sono tanti).

Zelensky ha invitato poi iL vincitore del Festival (che da li a poco sarebbe stato proclamato e che, per la cronaca, è MARCO MENGONI) a Kiev, nel giorno della vittoria, quando l’Ucraina sarà finalmente libera, sicura e in pace, e ha ringraziato i difensori dell’Ucraina, tutti quei soldati, uomini e donne, che si battono ogni giorno per la libertà.

“SONO SICURO CHE UN GIORNO ASCOLTEREMO TUTTI LA NOSTRA CANZONE DI VITTORIA”, ha concluso Zelensky, una canzone che speriamo di ascoltare tutti molto presto.

Nel frattempo, abbiamo ascoltato una bellissima canzone degli Antytila, una rock band ucraina che ha dedicato un brano a Bakmut, la fortezza, che resiste alla pressione degli attacchi russi, ormai da settimane.

Una canzone struggente e di grande impatto, che ha chiuso degnamente questo Festival e ha scacciato via tutte le paure di coloro che credevano che Zelensky avrebbe potuto dire qualcosa di “inopportuno”.

 

 

 

 

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