20 anni fa, il mondo dei videogiochi veniva scosso dall’arrivo di un titolo che avrebbe ridefinito il genere degli sparatutto in prima persona: Far Cry.
Sviluppato da Ubisoft, questo gioco ha introdotto i giocatori a un nuovo tipo di esperienza open-world, combinando grafica all’avanguardia, gameplay immersivo e una narrazione coinvolgente.
Il 23 marzo 2004 segnò l’inizio di un viaggio epico con il rilascio del primo Far Cry. Ambientato su un’isola tropicale, il gioco sfidava i giocatori a sopravvivere contro mercenari senza scrupoli e mutanti feroci (che onestamente almeno a me da piccolo facevano cagare proprio sotto), dando vita a un’avventura indimenticabile. Con il suo motore grafico rivoluzionario (CRYEngine), Far Cry non solo ha stabilito nuovi standard per i giochi FPS, ma ha anche dimostrato il potenziale delle ambientazioni open-world.
La formula del successo
Da allora, la serie ha visto cinque sequel principali, spinoff, versioni VR e altre uscite, portando i giocatori in location esotiche e offrendo loro sfide sempre nuove. Ovviamente non sono mancati degli acciacchi qui e lì durante i 20 anni ma a suo modo, ogni capitolo ha introdotto innovazioni, da miglioramenti grafici a nuove meccaniche di gioco, mantenendo sempre viva l’essenza di Far Cry.
Per commemorare questo traguardo, Ubisoft ha lanciato una serie di prodotti transmedia, permettendo ai fan di esplorare ulteriormente l’universo di Far Cry. Inoltre, per celebrare il 20° anniversario, è stato pubblicato un trailer speciale che ripercorre tutta la storia del franchise dal 2004 al 2021.
Con una storia di due decenni di avventure mozzafiato e antagonisti memorabili, questo gioco rimane un pilastro dell’innovazione e dell’eccellenza nel gaming che ha saputo anche mettere in luce gli antagonisti dei capitoli. Non sono mai stati tipi cattivi da uccidere e basta, sono sempre stati umani, con motivazioni forti e un carisma incredibile e questo sicuramente è stata una delle chiavi del successo. Ecco a voi, Far Cry – un vero pioniere nel suo genere che da 20 anni cambia l’industria videoludica.
