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Takashi Murakami

Takashi Murakami e la Pop art orientale

Molte persone acculturate nell’ambito dell’arte conoscono sicuramente gli artisti occidentali più affermati, come Leonardo da Vinci oppure Andy Warhol, ma ancora molte persone diffidano di quella giapponese, senza entrare nei meandri della cultura orientale più conosciuta al mondo.

Perciò oggi si tratterà del famosissimo artista giapponese Takashi Murakami, chiamato anche “l’artista della Pop art orientale”, che fu una delle 100 persone più influenti del pianeta nel 2008, nonché il più autorevole rappresentante della cultura e della società giapponese odierna.

takashi murakami

Vita

Takashi Murakami nasce il 1° Febbraio del 1962 a Tokyo, nel paese del Sol levante. La vita di Murakami è un’infanzia difficile e misera, come tante altre famiglie giapponesi dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il padre di Takashi guadagna qualcosa facendo il tassista, mentre la madre esegue le faccende da casalinga e arrotonda il guadagno di suo marito vendendo pattern per i tessuti che lei stessa disegna.

Arte

L’arte di Takashi Murakami viene chiamata Superflat, termine coniato proprio dall’artista della Pop art orientale nel 2001, che indica lo stile colorato essente dagli effetti di luci, di ombre e dalla prospettiva. Questo stile prende spunto sia dall’arte Ukyo-e, anch’esso con una colorazione pressoché priva di ombre e luci, eccezione fatta per qualche piccola sfumatura, e dallo stile dei manga e degli anime. Infatti, Murakami è un appassionato dei fumetti e delle animazioni giapponesi, oltre che ai videogiochi, tanto vero che in passato sarebbe voluto diventare un mangaka. L’artista si definisce per questo otaku e indica la propria arte Poku, una parola combinata tra Pop art e otaku.

Ma lo stile superpiatto rappresenta anche la filosofia di Murakami: l’odierna società consumistica.

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Studi

Come menzionato prima, Takashi Murakami voleva diventare un fumettista ma cambia idea quando entra nella Tokyo National University of Fine Arts and Music, ove si laureò in Nihon-ga, ossia nella pittura tradizionale giapponese.

Nel 1990, Murakami si trasferisce a New York, grazie a una borsa di studio che vince laureandosi nella MoMA PS1 di New York. Qui, l’artista si appassiona di Andy Warhol, nonché padre fondatore della Pop art, e di Jeff Koons, l’icona del Neo pop e uno dei pochi che mostrò l’American way of life, le cui sculture erotiche influenzano Murakami.

Carriera

Takashi Murakami fa la Biennale di Venezia nel ’95 e nel ’96 fonda ufficialmente la Hiropon Factory che nel 2001 diventa la KaiKai KiKi Co. Ltd, dove diventa il centro di sperimentazione e ricerca dell’artista, e ove realizza le prime opere. Inoltre, diventa anche osservatorio e cantiere-laboratorio per i giovani talenti dell’arte contemporanea giapponese, per i quali organizza la fiera d’arte biennale GEISAI. All’interno dell’azienda, i disegni di Murakami vengono digitalizzati per poi trasformati in quadri oppure in sculture grazie al calcolo millimetrico delle proporzioni.

Ma la KaiKai KiKi Co. Ltd è anche un posto dove Murakami vive e coltiva i suoi hobby, come il collezionare varie specie di cactus, creare film d’animazione, praticare lo Shinto e rispettare i tradizionali riti, in modo particolare la cerimonia del tè.

Collaborazioni

Takashi Murakami fa un sacco di collaborazioni nella sua vita, tra cui con lo stilista Issey Miyake, la casa automobilistica Nissan e Louis Vuitton, per la quale realizza una serie di borse apprezzate anche dalle celebrità, tra cui Paris Hilton, Naomi Campbel e Kim Kardashian. Queste borse sono delle reinterpretazioni degli articoli più iconici della maison, creando pezzi unici di un valore pari anche a cinquemila dollari.

Al sodalizio con il fashion system, il maestro della Pop art giapponese sa farsi spazio anche nel mondo della musica, stringendo collaborazioni con musicisti di rilievo come Kanye West, per la pubblicazione del video della canzone “Good Morning” del 2008 ad esempio, e Pharrell Williams, per la realizzazione dell’opera “The Simple Thing”, raffigurante Mr. DOB con sette oggetti visibili all’interno della sua bocca, tutti interamente d’oro e incastonati con 26 mila diamanti.

Mostre

Murakami espone in diverse gallerie e musei giapponesi e in numerose mostre e manifestazioni internazionali, tra cui la Biennale di Venezia del 1995 e del 2003, il Museum of Modern Art di San Francisco (1999), il PS1 di New York (2000), il Palais de Tokyo a Parigi (2005), il Museo Guggenheim di Bilbao, in Spagna, ha organizzato una retrospettiva di 90 sue opere tra quadri, sculture e installazioni nel 2009.

Takashi Murakami espone anche in mostre personali presso il Walker Art Center di Minneapolis (2001), la Fondazione Cartier di Parigi (2002), il Museum of Contemporary Art di Tokyo (2001) il Museum of Fine Arts di Boston (2001).

Opere

In molte opere di Takashi Murakami compare il bizzarro Mr. DOB, iconico personaggio nonché alter ego dell’artista. Codesto personaggio si interroga costantemente sulla realtà che lo circonda; infatti, il suo nome proviene dalla parola “Dobojite, dobojite”, il cui significato è “Perché? Perché?” .  Mr. DOB è la personificazione dei pensieri e dei sentimenti dell’artista, e il suo aspetto può essere innocente e benevolo, ma anche essere rappresentato come un’entità malvagia e deforme, ed è apparso in numerose vesti nel corso degli anni, in dipinti, sculture e perfino come peluche.

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Versione di Mr. Dob mostruosa.

Un altro personaggio molto famoso di Murakami è sicuramente Miss Ko2 (Miss Koko), ossia un’icona tipica della subcultura otaku: raffigura una ragazza dai lineamenti classici in uniforme da cameriera, con seno prosperoso, lunghe gambe, tacchi a spillo e slip che si intravedono da sotto al gonnellino.

Miss Ko2 è un soggetto fortemente ricorrente nell’opera di Murakami, la prima rappresentazione risale al 1996: una statua in fibra di vetro di 188 cm, raffigurante la sexy cameriera dell’immaginario manga e otaku-fetish. Tra le opere più costose mai vendute a un’asta di Murakami, tre sono proprio raffigurazioni di Miss Ko2.

Record

Murakami batte anche i propri record di vendita, infatti nel 2003 il proprietario di Christie’s acquista la scultura Tongari Kun per 1,5 milioni di dollari e, nel 2008, Sotheby’s compra per 15,2 milioni di dollari My Lonesome Cowboy, del 1998, una statua alta 288 centimetri e raffigura una figura ispirata agli anime. La statuaria simboleggia una figura maschile nuda, con i capelli a punta e sorridente che eiacula un grosso legamento seminale che fa circolare il suo corpo come un nastro.

Il periodo di questo pezzo segna la fase dei fluidi corporei per avere molte immagini sessualizzate, tutte quante ispirate alla cultura otaku, tanto che la scultura si basa su shunga (rappresentazione dei genitali esagerati) e hentai (pornografia anime e manga).

Cambiamento

Ma nel 2011 accade un disastro che segna per sempre il Giappone: un maremoto si abbatte su Fukushima, facendo 16.000 vittime. La visione di Takashi Murakami cambia radicalmente e inizia a rispettare le fedi, poiché l’artista crede che siano importanti per affrontare le difficoltà della vita. Dopo questo avvenimento, l’arte di Murakami diventa salvifica e spirituale; un esempio lo è In the Land of the Dead, Stepping on the Tail of a Rainbow (300 x 2500 x 7.3 cm), in cui si indaga i traumi esistenziali e l’importanza che le fedi ricoprono nella vita di una persona.

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Una parte dell’opera “In the Land of the Dead, Stepping on the Tail of a Rainbow”.

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