Esso, etimologicamente parlando, trae la propria origine dalla parola inglese ableism, diffusasi a partire dagli anni ’80 nell’ambito dei Disability Studies. Questi ultimi costituiscono una disciplina che si occupa dello studio della disabilità, concepita non come una condizione dovuta esclusivamente ad una menomazione ma piuttosto come il risultato dell’interazione tra le caratteristiche degli individui e fattori sociali, culturali, economici e politici che possono garantire una loro partecipazione attiva o essere fonte di disuguaglianze.
Cosa si intende per abilismo?
Veniamo ora al significato di abilismo. Tale concetto si riferisce a tutti quegli atteggiamenti, siano essi consapevoli o meno, che danno origine a pregiudizi, discriminazioni e marginalizzazione nei confronti delle persone con disabilità.
Gli insulti, il pietismo, l’imbarazzo nel rivolgersi alla persona disabile, la sua esclusione dai luoghi pubblici o dai mezzi di trasporto a causa delle barriere architettoniche, sono tutti esempi di abilismo, così come lo sono la credenza che le persone disabili siano prive di una sessualità o l’utilizzo della disabilità stessa come strumento di offesa.
Vivere in una società abilista
Se ci fermassimo un secondo a riflettere ci renderemmo presto conto di come ci sia sicuramente capitato, almeno una volta nella vita, di comportarci in modo abilista. Chissà quante volte avremo esclamato “poverino!” alla vista di una persona in sedia a rotelle o con un bastone bianco oppure etichettato come “ritardato” un amico a causa della sua lentezza nel comprendere un nostro messaggio.
Si tratta di affermazioni che potrebbero apparire innocue ma che in realtà contribuiscono a perpetuare una concezione della disabilità come un qualcosa di negativo e anormale, non solo nella percezione di chi non convive con un deficit ma anche in quella delle persone disabili stesse.
Se, infatti, i feedback provenienti dal contesto sociale sono estremamente importanti per la costruzione della propria identità ed autostima, la forza di queste rappresentazioni negative continua ancora oggi a provocare un senso di disagio e inferiorità nelle persone disabili, portandole addirittura a nascondere le proprie difficoltà o ad evitare altri individui con disabilità per non essere ad essi associate.
Tutto ciò è il risultato di una tendenza socio-culturale che vede nell’abilità il motore del proprio funzionamento e che tende all’esclusione di coloro che non raggiungono gli standard condivisi di perfezione, minando in questo modo il potenziale insito in ciascun individuo.
Pensare ad una nuova idea di normalità
Per quanto la strada necessaria a creare un mondo fondato sull’uguaglianza sia ancora lunga, sensibilizzare su questa tematica rappresenta un mezzo fondamentale per abbattere ogni giorno un piccolo mattone della grande barriera conoscitiva che ancora erroneamente separa il concetto di disabilità da quello di normalità.
Perché è bene ricordarlo, in questo mondo così complesso ed affascinante la normalità si rinviene proprio nella diversità.
Un blog realmente interesante y enriquecedor que creo que no solamente a mi sino tambien a todas las personas que lo lean les transmitirá sin duda un conocimiento en esta área que muchísimas veces es simplemente ignorada.
Quiero primero agradecer y luego felicitar a la chica que escribió este blog, realmente útil.
Saludos,
Jeff
Thanks for your kind words and for the support, kind regards from the team.
Muchas gracias por tus palabras Jeff. Me alegro de que te haya gustado el articulo. Un saludo.
Maddalena