Il piccolo cavaliere.

C’era una volta un bambino , nato in un paese povero , in una piccola città ancora più povera ma nonostante tutto aveva due genitori che lo amavano e nonostante si vivesse giorno per giorno e il lavoro mancasse , loro facevano di tutto per non far mancare nulla a loro figlio, per farlo sentire al pari degli altri bambini, che spesso e volentieri avevano di più , ma forse a loro qualcosa mancava , l’amore.

Questo bambino a 3 anni vide il padre andarsene a cercare lavoro in un altro paese , abbandonò la moglie e il bambino con grande dolore per garantire loro qualcosa di concreto.Partii con lacrime sul volto distrutto e con il cuore infranto per trovare una piccola speranza che facesse andare meglio la situazione.

Alla partenza il bimbo pianse , era distrutto, aveva soltanto 3 anni , a malapena capiva cosa fosse il dolore , ma lo accettò coraggiosamente e il dolore iniziò a far parte di lui; nel mentre la madre si dovette sdoppiare per garantire al figlio anche quella presenza che mancava , lo distraeva continuamente per non fargli pesare il dolore , quando anche lei era distrutta.

Passò un anno tremendo e una notte si aprii la porta di casa , e gli occhi continuarono a lacrimare ma stavolta, dopo un anno , il bambino piangeva di gioia , vide la porta aprirsi , sentii dei passi diversi , più pesanti , dal tocco familiare , guardò questa figura e nemmeno lui ci credette , era il padre .

Lo abbracciò con tutta la forza e l’affetto del mondo e scese dolcemente una lacrima dal suo viso. Il bambino non vide mai il padre piangere ; il padre era un uomo forte , una roccaforte che dimostrava sicurezza e resistenza , ma anche la persona più forte , davanti ad un dolore tale si piega.

Decise che stare senza sua moglie e senza suo figlio era impossibile e quindi li portò con se. Arrivarono in un nuovo paese , nuova città , nuove persone , non sapevano la lingua , non capivano molto e fu un inizio difficile.

Il padre lavorava , la madre faceva la casalinga , e il figlio andava all’asilo ed era soggetto di bullismo , non ne poteva più di essere deriso , preso in giro , sparlato e insultato senza capire , non ne poteva più di vedere ghigni , non ne poteva più di essere maltrattato e rimase segnato per sempre. Decise di farsi forza aiutandosi con i suoi genitori ma la cosa non migliorò di molto… Crebbe , cambiò città ed era speranzoso , credeva negli esseri umani ma si sbagliò , fu di nuovo soggetto a bullismo e ad insulti , cattiverie di ogni genere, per fortuna c’erano dei pochi che lo aiutavano e gli erano amici , continuò così la sua vita scolastica alle elementari ; nel mentre a casa i genitori , con poco guadagno, piangevano ed urlavano mentre il figlio non c’era , non c’è la facevano più ma decisero di farsi forza per creare un futuro a questo figlio e decisero di nascondere le loro emozioni e pensieri davanti a lui per non fargli pesare nulla , anche se il bambino molte volte si sentiva un peso.

I genitori sapevano della situazione del figlio e per cercare di aiutarlo , tolsero tutto a loro per darlo a lui , ogni cosa e ogni risparmio andò al figlio.Crebbe ancora ed arrivò alle medie, stessa storia… un giorno nella sua cameretta raggomitolato a letto si fece finalmente forza dopo quasi 10 anni e decise di mettere fine a tutto questo, creò uno scudo e un’armatura per far in modo che tutto gli scivolasse addosso , decise di cambiare carattere e di prendere dal padre , decise di diventare forte , si fece rispettare e le cose cominciarono a cambiare , imparò a farsi notare e a piacere a tutti , e respinse i bulli e le persone che lo piegavano , li ignorò e alla fine lui piegò loro.

Crebbe e arrivò alle superiori , e finalmente tutto cambiò , trovò persone che gli volevano bene , trovò persino un gruppo di amici con cui uscire e con cui stava bene , insomma non degli amici ma dei fratelli , che si sostenevano e aiutavano sempre .

Finalmente stava bene , e finalmente capii che il cambiamento lo ebbe aiutato pur non producendo progressi all’inizio , non si arrese e tutto gli arrivò , questo ormai ragazzo , continuò a crescere e a rimanere forte , continuò a scegliersi lui le persone da frequentare (ovviamente con delle difficoltà che appartengono a tutti nell’età adolescenziale) questo ragazzo fu finalmente felice e apposto con se stesso , ma allo stesso tempo in famiglia non si stava bene economicamente , e molte volte si crollava emotivamente , ma erano felici ed uniti nonostante tutto , erano una famiglia piena di problemi ma erano una famiglia.

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