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Dibattito elettorale tra Trump e Biden (Sociologia)

Un dibattito pieno di battibecchi, di sovrapposizioni di voci da parte principalmente di Trump che non ha concesso praticamente mai di esprimersi al suo oppositore. C’è stato anche un utilizzo importante degli slogan, che sono un modo molto forte di comunicare, possono diventare un simbolo effettivo del linguaggio dove le masse possono identificarsi e prenderne parte, esempio lampante il “YES WE CAN” di Obama. Post discorso ci furono delle ricerche denominate “Fact Checking” che appunto si occuparono di analizzare la veridicità di quanto si fosse parlato; Il risultato scandaloso fu la grandissima mole di bugie profilate da Donald Trump. Possiamo analizzare un certo “pattern” una serie di processi e di modi ripetuti in maniera standard, e dobbiamo ricordare che ciò che succede lì, si riflette pure qui, basta pensare a Salvini che come Trump nelle interviste con i giornalisti, non risponde alle domande, nemmeno quando esse sono dirette e senza via d’uscita, si cambia il discorso e lo si svia a proprio piacimento. E’ venuto a mancare uno dei concetti che abbiamo studiato, quello dell’individualità, dove nella comunicazione è necessario coinvolgere l’altra persona, cosa che Trump ha impedito al suo oppositore, interrompendolo o non facendolo parlare. Mossa che ha la risultante agli occhi del pubblico, la sensazione che Biden risulti debole e senza presa di posizione e in questa maniera possiamo notare la forza della comunicazione che può interessare i due personaggi principali del dibattito ma anche enti terziari come il pubblico che indirettamente raccolgono informazioni. A riguardo possiamo analizzare un passaggio molto importante che è quello dell’ammiccare i peggiori. In queste settimane in America, delle gang di persone indossano giubbotti antiproiettile, equipaggiamento che ricorda quello militare, imbraccia le armi e scende per le strade con lo scopo di “aiutare la polizia” e sostituendosi spesso ad essa. Gruppi di milizie ovviamente illegali e con spesso ideali poco accettabili (si individuano bandiere naziste o movimenti contro le persone di colore). Trump su una domanda da parte di Biden, la quale chiedeva di far cessare queste proteste e queste milizie, Trump risponde con “Stand back and Stand by” detto farfugliando e velocemente, cosa molto diversa dal interromperle, la traduzione infatti è “ state indietro e aspettate” linguaggio passato sotto banco senza che molti se ne rendessero conto, frase che divenne successivamente un motto per le milizie stesse.

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