Io sono Anna

Oggi, 25 novembre, ricorre la giornata contro la violenza sulle donne e io che lo sono mi sento in dovere di dover scrivere due parole per dare un senso reale a questo giorno. Sono una donna, una donna molto giovane perché ho solo 21 anni ma che ha già avuto esperienza, purtroppo, in questo campo. Ho subito nella mia vita tanta violenza psicologica e anche fisica, e come spesso si sente dire anche io ho sempre pensato inconsciamente di meritarla. Perché dico inconsciamente? Perché piangevo, stavo male, cercavo di ottenere sollievo in svariati modi da questa situazione ma senza fare nulla nel concreto: in sostanza, non mi liberavo del problema e questo per tanti motivi. La paura di rimanere sola, di non poter raggiungere i miei sogni e le mie aspirazioni senza determinate persone, le stesse che poi mi distruggevano in continuazione. E poi se tra queste persone ci sono anche quelle che ti “mantengono” è molto difficile immaginare una propria indipendenza.

Ora qualcosa è cambiato. Ho affrontato i problemi, ho eliminato le paure che non mi permettevano di farlo, e ho iniziato a mettermi al primo posto. Certo si, se il tempo di leggere questa frase è di circa qualche decimo di secondo, il processo che descrive è lento e molto lungo. Ma io l’ho iniziato perché ho tutta una vita davanti da vivere e ho capito che posso provare a viverla come voglio io. E io non voglio essere una VITTIMA della VIOLENZA, Voglio essere Anna, voglio essere me stessa. E lo possono fare tutti questo, è nostro dovere nei nostri confronti non sottomettersi alla violenza e ricordarci che non siamo soli.

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