Another: un potenziale imprigionato

Another: un potenziale imprigionato

Per chi è appassionato di manga, in particolare modo di manga horror, conoscerà sicuramente Another, storia molto criticata quanto amata.

Piccola premessa: in questo articolo parleremo solamente del manga, accennando qualche volta l’anime e la light novel; inoltre, ci saranno degli spoiler in questo articolo.

Trama

Nata dalla mente di Yukito Ayatsuji, Another si fa riconoscere attraverso una trama intrigante quanto semplice. Nella città di Yomiyama, in Giappone, accade una tragedia nella classe 3-3 della scuola di Yomiyama, per l’appunto. Uno studente muore e i suoi compagni non accettano la cosa così fanno finta che il loro compagno sia ancora vivo. Alla fine dell’anno, gli studenti della scuola scattano la foto di classe in cui la persona deceduta compare insieme ai suoi studenti. La maledizione partirà colpendo tutti gli studenti, il loro professore e i famigliari con un legame di sangue fino al secondo grado.

Trama veramente intrigante per chi è appassionato del paranormale, peccato che ci sono principalmente due errori grossolani.

Le pecche

Innanzitutto, Mei Misaki (l’amica del protagonista) dice che può riconoscere chi sia il morto, più generalmente chi sta morendo, grazie al suo occhio di vetro. Infatti, Mei Misaki ha perso l’occhio quando era una bambina, così sua madre adottiva ha la buona idea di metterle l’occhio di una bambola.

Tralasciando che i dottori non lo permetterebbero per via dell’igiene, non vedo il motivo per il quale un occhio di vetro di una bambola possa dare poteri sovrannaturali, senza nemmeno dare una valida ragione. Inoltre, Mei Misaki non dice subito chi sia il morto ma pensa bene di aspettare l’ultimo capitolo del manga, così che nel frattempo molti dei suoi compagni, il loro professore e i famigliari possano morire in tranquillità. Come se non bastasse, la classe è colpita dalla maledizione da ben venticinque anni, perciò è altamente improbabile che la scuola non sia chiusa per le innumerevoli denunce da parte dei genitori che hanno perso il proprio figlio, almeno che i genitori di questi alunni non vogliano sbarazzarsene, allora ci sarebbe una spiegazione.

L’unica spiegazione che ci siano ancora delle persone che lavorano nella scuola di Yomiyama e che ci siano addirittura degli alunni che ci studiano è che nel mondo di Another avvenimenti del genere sono il pane quotidiano per i cittadini di tutto il mondo, però questo non lo si precisa nel manga.

Per non parlare di certe scenette comiche che smorzano l’atmosfera cupa di Another.

Punti forti

Nonostante i principali due errori presenti nella storia, bisogna spezzare una lancia a favore di Another. Infatti, i personaggi principali sono caratterizzati abbastanza bene, soprattutto Mei Misaki e Koichi Sakakibara (il protagonista). Ma anche alcuni personaggi secondari, in particolare modo Izumi Akazawa. Quest’ultima è interessante perché, via via che la storia va avanti, Izumi diventa quasi fondamentale per la trama e per incutere timori per quanto riguarda il finale.

Ovviamente ci sono anche altri personaggi, alcuni che non trovano un posto ben definito nella storia, altri invece che coprono il ruolo di personaggio secondario impeccabilmente.

I disegni

Il mangaka si chiama Hiro Kiyohara e ha realizzato vari manga tra cui Tsumitsuki e Coin Laundry No Onna, oltre ad aver disegnato le carte di Lord of Vermilion Re:2. Ha uno stile che si addice per un horror e si nota che Hiro Kiyohara si diverte a realizzare prodotti dell’orrore.

Una particolarità è che il mangaka ha preferito colorare le prime pagine del manga usando principalmente le varie tonalità del colore rosso e i colori adiacenti.

Un esempio delle prime pagine dei volumi.

Per il lato dei disegni, si può dire che generalmente so buoni anche se c’è qualche errore dovuto all’uso del digitale. Infatti, quando Hiro Kiyohara passa dal tradizionale al digitale non sdegna affatto gli elementi impostati del software oppure le immagini che si trovano in giro per il web così da evitare di disegnare troppo.

Si vedono i pixel dei fulmini…

Conclusione

Il manga di Another ha dei buoni disegni anche se hanno dei difetti per colpa del metodo digitale. In aggiunta, la storia ha realmente delle potenzialità e sarebbe interessante vedere un adattamento cinematografico oppure sotto forma di serie televisiva.

Peccato però che ci sono pecche che brutalizzano la storia a fumetti, lasciando un amaro difficilmente da dimenticare.

Se l’articolo vi è interessato, lasciate pure un commento su che cosa ne pensate del manga e se vorreste una recensione anche dell’anime.

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